Laboratorio di Arte Terapia: la pittura per il lavoro sulle emozioni La gestione delle emoz ![]() La capacità di ascolto si può acquisire, a partire dalla consapevolezza delle emozioni stesse, fino alla empatia, vista come la capacità di “stare con qualcuno in modo oggettivo”. In realtà, se si riesce a collegare e integrare vicinanza e distanza come moti dell’animo nel rapporto con l’altro, in questo senso “orizzontali”; se si riesce a moltiplicare simpatia e antipatia si ha una oggettiva elevazione a potenza: l’empatia. Il lavoro artistico è essenzialmente prima di tutto ascolto esso stesso: richiede controllo dei pensieri, calma e spregiudicatezza, saper cogliere il nuovo, in un atteggiamento dell’anima di fiducia, coraggio e di umiltà. Secondo Platone un medico avrebbe dovuto attraversare personalmente una malattia per esser capace di curarla in un paziente. Dopo Cristo, Parsifal di Von Eschenbach mediante la compassione diventa sapiente. L’ascolto è anche la capacità di gestire rabbia, dolore, di mettersi in his shoes, di farsi da parte. Per questo, ascolto è volontà. La volontà si educa e si rafforza - fin da piccoli nel corso della vita - mediante ripetizione e gioia. Questo è essenzialmente messo in atto dalla pratica artistica. | Sono nato nel ‘50 a Firenze da famiglia contadina numerosa,ho vissuto sempre in giro fino a tornare presso mia mamma - che aveva bisogno di aiuto - con Cinzia e due ragazzi Rosa e Riccardo; ho anche una sorella di tre anni minore e un fratello (di 16 minore). Ho appreso da mio padre (morto nel 91) la dedizione alla vita e agli altri. Professionalmente ho avuto un primo padre spirituale Luigi Adamo che in terza media ci faceva ascoltare Beethoven e mi ha insegnato latino in estate pur di farmi entrare al classico; poi sono finito a Padova, sono un 110 e lode e tuttavia devo molto al lavoro di magazziniere che mi ha insegnato l’umiltà e mi ha dato di che pagare l’affitto. Il secondo “maestro” spirituale - da lì in poi tutti - è stata Fiorenza de Angelis pittrice: ho dipinto con lei dal ‘78 al ‘94, e con lei - alla quale devo l’incontro con la scienza dello spirito - ho costruito dei convegni artistici, una scuola di formazione in terapia artistica (scuola di Luca) e le basi per una scuola steineriana. Mi occupo da vent’anni di psiconcologia, per qualche anno dirigendone anche la struttura nell’ambito del dipartimento oncologico dell’Azienda Sanitaria di Firenze, con una speciale per gli aspetti relazionali nei servizi pubblici (dai day hospital agli hospice). Gli obiettivi - ancora per questa vita - sono: avviare la nuova scuola Waldorf, mettere i miei ragazzi in condizione di gestirsi e aiutare Cinzia a invecchiare con grazia... |
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