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Per tre giorni, dal 10 al 12 ottobre, il Castello della Rancia di Tolentino ospita il Festival del Saper Vivere, un percorso di riflessione e di formazione attorno a temi delicati come quelli del fine vita. La manifestazione organizzata dal Movimento Hospice Marche, dall’Associazione Interdisciplinare Ponte Blu, dalla BibliHospice, Biblioteca Itinerante Hospice “Gianni Papetta” Onlus, dall’Area Vasta 3 Camerino e dal Comune di Tolentino, gode anche di un sostegno internazionale, il Worldwide Palliative Care Alliance.
Dopo aver affrontato lo scorso anno il tema de “Il Respiro” come simbolo materiale di vita, il Festival si sofferma sul tratto che più tipicamente connota l’essere umano, la narrazione. «Navigare nella dimensione simbolica della vita, sulla zattera dei racconti individuali e collettivi.» Con queste parole il direttore artistico Ayres Marques Pinto introduce il tema “Vivere per Raccontare”, la tre giorni vuole essere uno spazio dove si incontrano le arti e le scienze, il tutto per affrontare il tema del racconto, dall’ambito scientifico della Medicina Narrativa a quello artistico e culturale.
In soli tre giorni, oltre 50 intellettuali, 6 laboratori, 5 mostre, 4 spettacoli.
Tanti gli ospiti chiamati ad intervenire. Dalle conferme dello scorso anno, il filosofo Umberto Curi, gli attori Luca Violini e Lucia Bendia, alle tante novità di quest’anno che rispondono al nome del filosofo e accademico Duccio Demetrio, del neurologo e psichiatra Concetto Gullotta, dell’autrice di “Geronimo Stilton” Elisabetta Dami, del cantautore milanese Folco Orselli, del direttore della scuola Bleger di Rimini, lo psicologo Leonardo Montecchi e del fondatore della Scuola Italiana di Naturopatia Antimo Zazzaroni. Grande spazio è quello riservato alla formazione con il percorso sulla Medicina Narrativa: tantissimi medici di fama nazionale e internazionale chiamati ad alternarsi sul palco e a dialogare tra loro. Il corso, che si concluderà con la giornata obbligatoria di domenica, conferirà 9 crediti formativi alle professioni ECM.
Novità di quest’anno poi il mercatino dei produttori da agricoltura sociale curato da Copagri, un modo singolare per raccontare la terra, i nostri luoghi e le storie di coloro che la coltivano. Fondamentali ai fini della realizzazione di questa edizione, la vicinanza degli Ambiti Territoriali XVI, XVII, XVIII e delle fondazioni l’Anello della Vita di San Severino Marche e della Fondazione Pro Hospice di Loreto, da sempre attente alle tematiche della manifestazione. Gli sponsor Il Festival del Saper Vivere continua la sua collaborazione con Valdichienti, storica azienda tolentinate, già dallo scorso anno sensibile alle tematiche del festival. Accanto a lei, continuano altre sinergie. Dal negozio Girotondo Abbigliamento Bambini Ragazzi di Macerata, ad Annaflor di Orazi Anna Maria, dal Forno di Matteo di Macerata all’accoglienza de La Contrada Coutry House di Tolentino. Nuovi invece i rapporti fioriti con l’azienda vitivinicola di Caldarola Rocchi Paris, i Formaggi della Corte di casa Dedoni e la Macelleria da Daniele di Macerata.
| Il tema 2014: Vivere per Raccontare, la Medicina Narrativa “Grazie alla narrazione si risanano ferite profonde. È quanto dire che il racconto del dolore ha un valore terapeutico.” Sandro Spinsanti, Coordinatore Scientifico. Il tema della medicina narrativa come strumento terapeutico verrà indagato secondo tre macro aree. Una prima sarà quella dedicata alla narrazione attraverso le arti. Un racconto capace di captare il pathos e di metabolizzare il dolore declinandolo nel fare artistico.
Altro ambito di ricerca si originerà dalla narrazione come condivisione, anche via web, di racconti, di fotografie, di esperienze di sofferenza.
Ultima area sarà quella dedicata alla narrazione come percorso di cura. Attraverso lo studio e il racconto di casi clinici si coniuga la dimensione più propriamente medica con quella personale del paziente. Le mostre Cinque le mostre sul tema della narrazione che quest’anno saranno ospitate dal Festival del Saper Vivere di cui ben 4 improntate sul mezzo fotografico. “Con ojos de abuelo” (Con occhi di nonno) è la mostra costituita dalle tavole del noto illustratore e pedagogista Francesco Tonucci, in arte Frato. Il tratto del racconto ripreso ironicamente nel rapporto nonno-nipote, indagato da uno dei pedagogisti più importanti della scena contemporanea. Dopo aver vinto il concorso fotografico dello scorso anno, Francisco Varela Barca, artista brasiliano, torna al Castello della Rancia con una personale. Un dedalo di storie racchiuse nello spazio di un fotogramma per raccontare mondi altri, vite lontane. Dal teatro alla foto, questo il percorso di Franco Cecchini, ex direttore artistico del Teatro Pergolesi di Jesi, che invece sperimenta il suo agire fotografico in una istallazione video fotografica di suoi scatti intitolata Residui. Spazio poi al progetto di fototerapia condotto a Esanatoglia da Ayres Marques Pinto, foto terapeuta e direttore artistico del festival e dallo psichiatra Giovanni Bonelli. “Il Volto del tempo” è lo step conclusivo di un percorso di educazione alla Grande Età che ha visto coinvolti e in dialogo i ragazzi della scuola media e gli anziani della casa di riposo. La quinta mostra è una sfida dal titolo “Last Frame: l’ultimo fotogramma di una storia”. Una collettiva fotografica partita da un interrogativo: Che foto scatteresti se avessi lo spazio per una sola immagine sulla scheda di memoria della tua macchina? A questa domanda c’è chi ha risposto con lo scatto in mostra. Le nuove pubblicazioni del festival Anche quest’anno il Festival del Saper Vivere torna con le sue pubblicazioni edite BibliHospice. Ben tre per questa edizione del festival. Testo base per la tre giorni formativa sarà “La medicina in forma di narrazione. Malattia e cura nello specchio delle narrazioni letterarie”del coordinatore scientifico del festival, il bioeticista Sandro Spinsanti. Di Sirio Malfatti, medico palliativista e attore del film di Paolo Virzì “La prima cosa bella”, è il volume “Due settimane ancora”. Per l’occasione, il dottor Malfatti sarà presente al festival sabato 11 alle 21. Ultimo, ma non per importanza, il volume scaturito dal progetto di fototerapia svoltosi a Esanatoglia, “Il Volto del Tempo. Un ponte tra generazioni” a cura di Ayres Marques Pinto. | La formazione ECM e i sei laboratori “Vivere per raccontare” è un percorso lungo tre giorni che, dal punto di vista scientifico va ad affrontare a fondo le problematiche inerenti la medicina narrativa. Proprio su questa tematica, verterà il corso di formazione ECM che consentirà, superando il test della giornata obbligatoria di domenica, di acquisire 9 crediti formativi. Accanto a tale percorso, ben sei laboratori andranno ad arricchire l’offerta. Il tema del lutto e della sua elaborazione verrà affrontato nel percorso di scrittura terapeutica “Le scritture del commiato e della cura: un laboratorio autobiografico” tenuto dal noto filosofo Duccio Demetrio. Come affrontare la sofferenza dei più piccoli sarà il tema del delicato lavoro condotto dalla pedagogista Cristiana Voglino su “Storie di piccoli pazienti e riflessioni sulla sofferenza, la paura e il prendersi cura”. La funzione dello scambio dialogico in senso filosofico all’interno dell’Hospice, è invece il nocciolo tematico de “Il Counseling in Hospice, le pratiche a confronto” della filosofa Luisa Sesino. La circolarità del racconto e la possibilità di leggere un’esperienza non come una trama oggettiva ed esterna alla persona ma come frutto dell’interpretazione momentanea è il percorso laboratoriale che la psicoterapeuta Elena Sagliocco traccerà con “La causa risiede nel futuro: racconto, esperienza e anticipazione nel costruttivismo di Kelly”. Spazio poi al racconto dei colori e alla funzione terapeutica dell’arte con l’atelier “Ascoltare i colori” allestito dallo psicoterapeuta e arteterapeuta Roberto Calosi. E infine un’arte millenaria che ha molto da raccontare sull’esistenza umana, “Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Spazio: il percorso degli elementi primordiali della vita attraverso lo Yoga”, due sessioni di pratica yoga tenute dal fisioterapista e maestro della Scuola Surya Om Candra, Stefano Pagnanelli. Gli spettacoli: music&reading In soli tre giorni, quattro i momenti dedicati allo spettacolo. Si parte venerdì alle 21 con la Corale Polifonica Vox Phoenicis, alle prese con un concerto pensato ad hoc per il festival. Il sabato due momenti di intrattenimento di altissimo livello. Alle 18.30 il reading del noto doppiatore e attore Luca Violini con il suo spettacolo “RadioTeatro Hombres en la Mancha” e poi alle 21.30 il concerto del cantautore milanese Folco Orselli, vincitore di Musicultura nel 2008. Per la chiusura, la domenica alle 19 sarà invece la volta dell’attrice Lucia Bendia che tradurrà il tema dell’edizione in un collage di racconti tratti dalla vita reale e da quella teatrale. Le partnership culturali La seconda edizione del festival rafforza le partership culturali già attivate lo scorso anno e ne crea di nuove. Se l’Istituto Giano di Roma, l’Istitute of Constructivist Psychology, la Società Italiana di Cure Palliative, il centro d’ascolto SOS Psiconcologia di Firenze e la Fondazione Italiana Leniterapia rinnovano la loro vicinanza attiva al festival prendendone parte, quest’anno anche la Società Italiana di Medicina Narrativa si avvicina alla manifestazione. |